Scheda di coltivazione del genere Cambria

Si tratta di orchidee originarie delle Ande. Ibridati anche tra generi diversi prediligono ambienti freschi e luminosi. Molto appariscenti e di facile coltivazione ripagano con frequenti fioriture nonostante siano rustiche sotto l’aspetto temperatura.

Luce: Crescono bene in una finestra luminosa ma mai il sole diretto sulle foglie specie durante restate. Temperatura Temperature notturne minime sopra i 10°, di giorno la temperatura può salire fino 24-29°, in caso salisse oltre occorre aumentare umidità. La temperatura notturna ideale da 18-20°. Per brevi periodi sopportano temperature più alte come le nostre notti estive, mantenere comunque una buona ventilazione.

Acqua: Occorre fornirla in modo abbondante, assolutamente da evitare i ristagni mai il sottovaso con acqua stagnante, lasciare asciugare leggermente tra le annaffiature alternando così l’asciutto ed il bagnato ma quando si bagna bisogna bagnare bene, bagnare ogni 3-7 giorni a seconda della temperatura e della ventilazione. Se la pianta soffre per poca acqua può presentare delle arricciature sulle foglie, se l’acqua è troppo carica di sali le punte delle foglie tendono ad appassire, in natura ricevono acqua piovana in abbondanza.

Fertilizzanti: È necessario concimare regolarmente con un concime chimico specifico per orchidee, diluito, un grammo per litro d’acqua per concimi in polvere, seguire comunque le istruzioni indicate sulla confezione. Irrigare abbondantemente con acqua concimata ogni 15 giorni.

Rinvaso: Amano vasi di piccole dimensioni che permettano alle radici di asciugare tra le annaffiature frequenti, il periodo migliore è la primavera e l’autunno, usare corteccia piccola e trapiantare ogni due anni. Rimuovere il vaso, togliere la corteccia vecchia e le radici marce o rovinate rinvasare con corteccia nuova in un vaso pulito, distendendo bene le radici e pressando il composto per assestarlo. Per quindici giorni dopo il rinvaso ridurre sensibilmente l’irrigazione per sollecitare la pianta ad emettere nuove radici e a guarire le ferite del trapianto.